Il fallimento della gestione delle risorse idriche evidenzia come la Sorical debba essere smantellata e l’acqua debba tornare al pubblico
Anche quest’anno Crotone è rimasta senza acqua. Nonostante il costo esorbitante delle bollette. Moltissime famiglie, soprattutto quelle in cui sono presenti anziani o disabili, soffrono della mancanza d’acqua in giorni come questi dove le temperature sono altissime.
Il 50% delle risorse idriche che dovrebbero arrivare ai cittadini di Crotone e della mia provincia si perde in quel colabrodo che è la rete di condutture (fonte “Rapporto 2021 Cittadinanzattiva”).
Nel nostro Paese Crotone è una delle province più ricche di risorse naturali, in particolare dell’acqua ch’è fonte di vita. La stessa acqua per cui giusto 10 anni fa abbiamo votato in un partecipatissimo referendum, un plebiscito, per dire che la sua gestione deve essere pubblica e lontana da ogni forma di speculazione a fini di lucro.
Le continue diatribe tra gestori e le recenti e ripetute riduzioni coatte da parte di Sorical danno il senso della beffa che si aggiunge al danno economico ed etico. Perché Sorical non ha aumentato la fornitura d’acqua a Crotone? Perché Sorical non ha aumentato la fornitura d’acqua a tutti gli altri comuni del crotonese che hanno lo stesso problema?
Ho appreso che il commissario liquidatore della Sorical Cataldo Calabretta ha incontrato nei giorni scorsi l’amministrazione comunale di Crotone per affrontare la crisi idrica della città. Ho anche appreso che la Sorical non ha voluto che Congesi fosse presente all’incontro. Mi chiedo il perché di questa presa di posizione e mi piacerebbe anche sapere se il commissario della Sorical, che svolge anche il ruolo di commissario della Lega nella provincia di Crotone, sarà candidato alle prossime elezioni regionali con il suo partito.
Sorical è a detta di molti un carrozzone che ha applicato, insieme alla Regione Calabria, per anni tariffe illegittime, diventa quindi insopportabile ascoltare prediche da parte di chi ha lucrato su un bene così essenziale e prezioso come l’acqua.
Il fallimento della gestione delle risorse idriche calabresi evidenzia come la Sorical debba essere smantellata e l’acqua non possa essere affidata a soggetti di natura privata: l’unica alternativa valida è la gestione pubblica dell’acqua secondo criteri di trasparenza, efficienza ed equità.