È necessario manifestare la vicinanza della città ai lavoratori dell’Abramo Customer Care e alle loro famiglie con una mobilitazione generale.
La notizia dell’asta andata deserta per l’acquisizione della Abramo Customer Care è un segnale estremamente preoccupante per il futuro delle migliaia di lavoratori interessati e delle loro famiglie. Sono perfettamente d’accordo con quanto dichiarato dal segretario generale FISTel CISL Calabria Canino, soprattutto quando rileva che c’è ancora qualcuno che induce all’ottimismo nonostante la criticità degli eventi richiederebbe ben altre considerazioni.
Ritengo estremamente pericoloso ridimensionare il potenziale impatto di questa vicenda sulla comunità crotonese e calabrese, a mio avviso chi lo fa forse vuole evitare una contestazione sociale generale come quella nata a Firenze dove tutta la città si è stretta attorno ai circa 500 lavoratori licenziati dalla multinazionale Melrose e dalle ditte in appalto.
E in Calabria che succede?
È bene ricordare che degli oltre 3000 lavoratori della Abramo customer care quasi 1.200 sono a Crotone. Mi sembra necessario, oltre ad attivare tutte le procedure burocratiche ed amministrative del caso, manifestare la vicinanza della città ai lavoratori con una mobilitazione generale partecipata da tutta la comunità per sostenere il diritto al lavoro e fermare la catena di licenziamenti che rischia di compromettere definitivamente il nostro territorio.