L’italia che accoglie
Migrazioni
Non esiste oggi nessuna emergenza migrazione e, nonostante il becero populismo della destra che alimenta razzismo e paure, non siamo di fronte a nessuna invasione, ma a percorsi migratori che rappresentano una risorsa demografica, economica e sociale fondamentale.
Bisogna respingere e ribaltare le politiche della paura e della disumanità, dei respingimenti, dello sfruttamento e della marginalizzazione.
Occorre invece lavorare per una politica dell’accoglienza e dell’integrazione, garantendo a tutte e tutti una piena parità di diritti. Perché i diritti non sono un gioco a somma zero, non bisogna toglierne ad alcuni per darne ad altri, ma servono se sono universalmente riconosciuti e rispettati.
Dobbiamo guardare alle cause profonde delle migrazioni, che sono spesso l’effetto diretto delle diseguaglianze, di guerre, ma anche delle devastazioni climatiche e delle politiche che nel corso degli anni hanno spossessato di risorse e impoverito le popolazioni dei Sud del mondo.
Bisogna creare canali di migrazione legali e sicuri, abolendo quelle leggi come la Bossi-Fini che costringono all’irregolarità. Percorsi chiari, aperti e trasparenti sono uno strumento indispensabile contro l’insicurezza e l’illegalità.
Lavoreremo in sede UE per una riforma solidale del diritto d’asilo, ma serve anche in Italia una effettiva e piena applicazione di questo diritto, a partire dal principio di non respingimento, che impedisce ogni forma di espulsione che metta a rischio i diritti fondamentali delle persone, cosa che drammaticamente avviene attraverso i vergognosi accordi con la Libia ai quali bisognerà mettere fine.
Serve poi anche una estensione del diritto di asilo che ricomprenda anche la protezione dei rifugiati climatici e ambientali.
Contrastiamo qualsiasi forma di criminalizzazione dell’aiuto e della solidarietà. Lavoreremo per garantire piena agibilità e sostegno a chi è impegnato nell’accoglienza (sia nel paese che nelle rotte migratorie) e nel salvataggio. Crediamo inoltre che vada ripristinata una missione pubblica (italiana ed europea) di salvataggio in mare.
Proponiamo quindi:
- Rivedere gli accordi Italia-Libia ed eliminare i finanziamenti alla guardia costiera,
- Promuovere la costruzione di un piano Europeo per le migrazioni che preveda il superamento del sistema di Dublino e parametri uniformi nel sistema di accoglienza basato sul ricollocamento pro quota.
- Cancellazione dei CPR
- Facilitazione della procedura volta al riconoscimento del diritto di asilo; incremento degli sportelli presso le questure, monitoraggio e uniformità delle prassi amministrative.
- Per facilitare il rilascio del permesso di soggiorno:
- Iscrizione dei migranti ai centri per l’impiego con stp (straniero temporaneamente presente) per facilitare l’ottenimento del permesso di soggiorno per motivi lavorativi ed emersione dal lavoro nero
- Riforma della legge anagrafica nella sezione relativa ai residenti stranieri per facilitare l’iscrizione anagrafica e il mantenimento della residenza (il permesso di soggiorno non condizionato alla residenza).
- Istituzione di albi regionali e comunali per le figure professionali di settore: Interprete; mediatore culturale/interculturale e operatore dell’accoglienza
- Istituzione nei comuni della consulta delle cittadine e dei cittadini stranieri non comunitari e apolidi e dei consiglieri comunali aggiunti a carattere elettivo.
- Tutela famiglie transnazionali, in particolare tutela minori rimasti in patria, abbassamento limiti di reddito per ricongiungimento familiare.
L’Italia ha ripreso a migrare
I dati sui flussi migratori ci parlano di un paese che ha ripreso a migrare. Oggi sono più di 5 milioni gli italiani che vivono all’estero e negli ultimi cinque anni le iscrizioni AIRE sono aumentate dell’82%.
Non siamo di fronte a una “fuga di cervelli” ma ad un fenomeno migratorio grande e complesso che deve essere per noi un indicatore assai preoccupante di un paese che non dà futuro e prospettiva. Un paese da cui molti vanno via. Lavoriamo perché migrare sia un diritto, una scelta, non una costrizione; per riformare la rappresentanza parlamentare e consultiva degli italiani all’estero togliendola dalla marginalizzazione in cui è relegata; per una cittadinanza rinnovata, non sottrattiva di diritti e rispondente ai nuovi percorsi migratori. Per strumenti di sostegno nel difficile percorso emigratorio e di mantenimento del legame con l’Italia; incentivi per chi desidera rientrare in Italia.